È una staffetta questo libro: i protagonisti dei dodici racconti che compongono una rete nel cieli di tutto il mondo, si passano il testimone in un viaggio attraverso le tragedie, gli amori, gli insuccessi che tutti noi possiamo incontrare al terminal di un aeroporto. Vittorio Campana
Secondo studi recenti, una conseguenza imprevista del riscaldamento globale sarebbero turbolenze molto più frequenti rispetto al passato, e soprattutto imprevedibili. Nel mondo fisico può essere vero oppure no, ma in questo romanzo di David Szalay i dodici personaggi che da un capitolo all’altro si passano il testimone non sanno davvero cosa potrà succedere, fra il terminal delle partenze e quello degli arrivi, né che esito avrà il loro disperato tentativo di fuga. E se i maschi di Tutto quello che è un uomo avevano ancora un continente di terra e acqua in cui tentare di mimetizzarsi, sfuggendo alle proprie catastrofi interiori, gli uomini e le donne di Turbolenza vivono in aria – come, sempre più spesso, molti di noi. E, come molti di noi, sanno che dall’aria non si può sperare di proteggersi: nell’aria, soprattutto, non si può sperare di nascondersi.
Secondo studi recenti, una conseguenza imprevista del riscaldamento globale sarebbero turbolenze molto più frequenti rispetto al passato, e soprattutto imprevedibili. Nel mondo fisico può essere vero oppure no, ma in questo romanzo di David Szalay i dodici personaggi che da un capitolo all’altro si passano il testimone non sanno davvero cosa potrà succedere, fra il terminal delle partenze e quello degli arrivi, né che esito avrà il loro disperato tentativo di fuga. E se i maschi di Tutto quello che è un uomo avevano ancora un continente di terra e acqua in cui tentare di mimetizzarsi, sfuggendo alle proprie catastrofi interiori, gli uomini e le donne di Turbolenza vivono in aria – come, sempre più spesso, molti di noi. E, come molti di noi, sanno che dall’aria non si può sperare di proteggersi: nell’aria, soprattutto, non si può sperare di nascondersi.