"Questa è una storia che comincia molto lontano. Non so nemmeno io quando ho iniziato a sentire le voci delle donne che parlano qui", scrive Concita De Gregorio in apertura di un caleidoscopio di canti femminili. È un coro il libro che avete fra le mani. Donne che prendono la parola per l'ultima volta e dicono di sé senza lasciare diritto di replica. Donne che l'autrice ha sfiorato dal vivo ancora bambina, come Dora Maar, oppure adolescente, Amelia Rosselli, o via via crescendo, incontrandole senza riconoscerle e cercandole dopo nelle loro opere: Carol Rama, Nise da Silveira, Vivian Maier, Silvina Ocampo, Maria Lai, Lisetta Carmi e altre ancora. Non tutte sono così conosciute, potevano essere strade maestre, sono rimaste spesso vicoli ciechi. Messe al bando, escluse, lasciate indietro: arrivate troppo presto rispetto ai tempi, alle convenzioni, alla società, hanno rappresentato per il mondo uno scandalo. Ciascuna di loro si alza in piedi al suo funerale per consegnarci, nel congedo, la verità. Un'orazione che è anche un'invettiva: parole incendiate di ironia, di rabbia, di sapienza. Dora è la musa di Picasso, Amelia è figlia di Carlo, Carol è amica di Andy Warhol... sono sempre "qualcosa" di qualcun altro, un attributo. Ombre a cui queste pagine danno luce, restituiscono voce. Concita De Gregorio incarna queste donne, "fonti di eresia, dunque di desiderio e di colpa", ascoltandole, prendendole su di sé e offrendo loro l'ultima parola. Il filo che dipana è ora un progetto teatrale a cui l'autrice presta corpo in scena. Raccontare la Storia difatti non basta, bisogna raccontare le storie. Averne molta cura.
Concita De Gregorio, giornalista e scrittrice, firma storica del quotidiano “la Repubblica”, si è occupata di cronaca politica per più di trent’anni. Ha diretto “l’Unità” dal 2008 al 2011. Ha ideato e condotto programmi per la radio e per la tv tra cui Fuoriroma, inchiesta in cinquanta puntate sull’Italia delle città e dei sindaci. I suoi articoli sul processo Andreotti e sul G8 di Genova sono entrati nella Storia del giornalismo italiano 1860-2001 (Meridiani Mondadori, 2009). Nel 2019 ha vinto il premio Arrigo Benedetti. Tra le sue pubblicazioni si ricordano Non lavate questo sangue (2001), Una madre lo sa. Tutte le ombre dell’amore perfetto (2006), Malamore. Esercizi di resistenza al dolore (2008), Così è la vita (2011), Un giorno sull’isola (2014), Mi sa che fuori è primavera (2015), Cosa pensano le ragazze (2016), Nella notte (2019), In tempo di guerra (2019), Lettera a una ragazza del futuro (2021, con le illustrazioni di Mariachiara Di Giorgio). È conduttrice televisiva del programma In Onda (La7).
Concita De Gregorio, giornalista e scrittrice, firma storica del quotidiano “la Repubblica”, si è occupata di cronaca politica per più di trent’anni. Ha diretto “l’Unità” dal 2008 al 2011. Ha ideato e condotto programmi per la radio e per la tv tra cui Fuoriroma, inchiesta in cinquanta puntate sull’Italia delle città e dei sindaci. I suoi articoli sul processo Andreotti e sul G8 di Genova sono entrati nella Storia del giornalismo italiano 1860-2001 (Meridiani Mondadori, 2009). Nel 2019 ha vinto il premio Arrigo Benedetti. Tra le sue pubblicazioni si ricordano Non lavate questo sangue (2001), Una madre lo sa. Tutte le ombre dell’amore perfetto (2006), Malamore. Esercizi di resistenza al dolore (2008), Così è la vita (2011), Un giorno sull’isola (2014), Mi sa che fuori è primavera (2015), Cosa pensano le ragazze (2016), Nella notte (2019), In tempo di guerra (2019), Lettera a una ragazza del futuro (2021, con le illustrazioni di Mariachiara Di Giorgio). È conduttrice televisiva del programma In Onda (La7).