Un’epica saga ambientata durante la guerra d’indipendenza americana
Conservo da 30 anni una copia di questo gioiello del Fumetto internazionale con le pagine che si staccano o consumate dalle continue e ripetute letture.
Eppure anche adesso sfogliando questa ricca e completa ristampa provo le stesse emozioni della prima volta che vidi le tavole con le gesta dei mitici “Rangers di Rogers”. Imperdibile! Vittorio Campana
Un racconto corale sulla colonizzazione dell'Ovest nordamericano, creato nel 1962 per la rivista argentina "Misterix", aggiornato a Parigi nel 1980 e completato nel 1995, poco prima della morte del suo autore. In questa nuova edizione, l'opera che più a lungo di tutte ha accompagnato la carriera di Pratt si presenta rimontata in pannelli a tre strisce, come da lui concepita. Perla della sezione a colori prevista in chiusura di volume, quella che pare essere l'ultima creazione artistica del maestro veneziano, "un soldato e un indiano che guardano verso un orizzonte dove tenui figure danzanti sembrano dileguarsi tra nubi azzurrine", come scrisse Cesare Medail sul "Corriere della Sera".
Conservo da 30 anni una copia di questo gioiello del Fumetto internazionale con le pagine che si staccano o consumate dalle continue e ripetute letture.
Eppure anche adesso sfogliando questa ricca e completa ristampa provo le stesse emozioni della prima volta che vidi le tavole con le gesta dei mitici “Rangers di Rogers”. Imperdibile! Vittorio Campana
Un racconto corale sulla colonizzazione dell'Ovest nordamericano, creato nel 1962 per la rivista argentina "Misterix", aggiornato a Parigi nel 1980 e completato nel 1995, poco prima della morte del suo autore. In questa nuova edizione, l'opera che più a lungo di tutte ha accompagnato la carriera di Pratt si presenta rimontata in pannelli a tre strisce, come da lui concepita. Perla della sezione a colori prevista in chiusura di volume, quella che pare essere l'ultima creazione artistica del maestro veneziano, "un soldato e un indiano che guardano verso un orizzonte dove tenui figure danzanti sembrano dileguarsi tra nubi azzurrine", come scrisse Cesare Medail sul "Corriere della Sera".
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