“Willy” è per me un piccolo capolavoro, di facile lettura e grande appagamento. Quanto mi è piaciuto! Lorenza Manfrotto
Volf Rubin è un giovane ebreo polacco forte e taciturno, così diverso dai suoi coetanei: non gli piace studiare, ama la natura e gli animali, e si dedica con passione ai lavori agricoli. È proprio l’opposto di suo padre, reb Hersh, che è minuto e chiacchierone, conosce a menadito la Torà e vive per essere “ebreo tra gli ebrei”. Tornato dal servizio militare, Volf scopre che il padre ha venduto la tenuta di famiglia e per ripicca decide di emigrare negli Stati Uniti. Qui, nella remota e idilliaca campagna americana, Volf reciderà ancora di più il suo legame con l’ebraismo, finendo addirittura per cambiare nome e diventare l’instancabile fattore Willy Rubin.
Israel Joshua Singer nasce a Bi?goraj nel 1893. Fratello di Isaac Bashevis Singer, premio Nobel per la letteratura nel 1978, e della scrittrice Esther Kreitman, è stato uno dei più grandi scrittori e intellettuali yiddish. Tra le sue opere più famose il memoir Di un mondo che non c’è più (Bollati Boringhieri, 2015), I fratelli Ashkenazi (Longanesi, 2004) e La famiglia Karnowski (Adelphi, 2013). È morto a New York nel 1944.
Volf Rubin è un giovane ebreo polacco forte e taciturno, così diverso dai suoi coetanei: non gli piace studiare, ama la natura e gli animali, e si dedica con passione ai lavori agricoli. È proprio l’opposto di suo padre, reb Hersh, che è minuto e chiacchierone, conosce a menadito la Torà e vive per essere “ebreo tra gli ebrei”. Tornato dal servizio militare, Volf scopre che il padre ha venduto la tenuta di famiglia e per ripicca decide di emigrare negli Stati Uniti. Qui, nella remota e idilliaca campagna americana, Volf reciderà ancora di più il suo legame con l’ebraismo, finendo addirittura per cambiare nome e diventare l’instancabile fattore Willy Rubin.
Israel Joshua Singer nasce a Bi?goraj nel 1893. Fratello di Isaac Bashevis Singer, premio Nobel per la letteratura nel 1978, e della scrittrice Esther Kreitman, è stato uno dei più grandi scrittori e intellettuali yiddish. Tra le sue opere più famose il memoir Di un mondo che non c’è più (Bollati Boringhieri, 2015), I fratelli Ashkenazi (Longanesi, 2004) e La famiglia Karnowski (Adelphi, 2013). È morto a New York nel 1944.