Non bisogna aver paura di chiamare le cose con il loro nome, anche quando le parole che le descrivono suonano violente, escono difficili e hanno tutta l’aria di essere dei tabù. Valentina Mira scrive delle lettere al fratello che non vede e non sente da anni. Queste missive senza risposta servono a lei per dare forma e senso al suo vissuto che altrimenti rischia di perseguitarla e di ripetersi. E servono a noi, donne e uomini di questo tempo che fa un passo avanti e dieci indietro, per non mette delle “x” sopra ai termini scomodi. L’incredibile prosa di questa autrice al suo esordio riesce a rendere accessibili temi fin d’ora
inviolati e inavvicinabili, con una scrittura che è, forse per necessità, chiara, puntuale e perfettamente a fuoco. Non bisogna avere paura di chiamare le cose con il loro nome anche quando la parola che cerchiamo è stupro. Eleonora Lago
X è un romanzo e una lettera. Valentina scrive al fratello con cui non parla da anni per raccontargli quello che ne è stato di lei e quello che non ha avuto il coraggio di dirgli in passato. Torna all'estate del 2010, l'estate della sua maturità. Una festa, alcool e musica nelle casse. La musica l'ha messa G., amico di tutti e amico di Valentina. Quella notte G. diventa uno stupratore. Valentina non lo denuncerà mai, come, il novanta per cento delle donne violentate, quel danno resta taciuto per anni. X racconta il tabù e lo stigma che accompagnano lo stupro, con una forza e una franchezza senza precedenti.
Valentina Mira (Roma 1991) è laureata in Giurisprudenza. Ha fatto la rider, lavorato al call center e come cameriera mentre scriveva per vari giornali e siti, tra cui il manifesto e il Corriere della Sera. Tra 2017 e 2018 ha curato la pagina culturale del Romanista. X è il suo primo libro.
inviolati e inavvicinabili, con una scrittura che è, forse per necessità, chiara, puntuale e perfettamente a fuoco. Non bisogna avere paura di chiamare le cose con il loro nome anche quando la parola che cerchiamo è stupro. Eleonora Lago
X è un romanzo e una lettera. Valentina scrive al fratello con cui non parla da anni per raccontargli quello che ne è stato di lei e quello che non ha avuto il coraggio di dirgli in passato. Torna all'estate del 2010, l'estate della sua maturità. Una festa, alcool e musica nelle casse. La musica l'ha messa G., amico di tutti e amico di Valentina. Quella notte G. diventa uno stupratore. Valentina non lo denuncerà mai, come, il novanta per cento delle donne violentate, quel danno resta taciuto per anni. X racconta il tabù e lo stigma che accompagnano lo stupro, con una forza e una franchezza senza precedenti.
Valentina Mira (Roma 1991) è laureata in Giurisprudenza. Ha fatto la rider, lavorato al call center e come cameriera mentre scriveva per vari giornali e siti, tra cui il manifesto e il Corriere della Sera. Tra 2017 e 2018 ha curato la pagina culturale del Romanista. X è il suo primo libro.